Comunicato stampa, 20 Marzo 2007
Cèzanne? Io me lo mangio
Dal ghiotto panino creato a furor di popolo all’intero menù dedicato al pittore. Ecco come il gran successo della mostra ha acceso la fantasia di gastronomi e ristoratori fiorentini
Firenze – Il Panino alla Cézanne adesso esiste. Si ispira alla mostra di Palazzo Strozzi e se l’idea è tutta di Alessandro Frassica, giovane, colto, nonché dinamico gestore in via dei Georgofili di un Gourmet Shop d’autore battezzato Ino, il risultato è frutto di un’autentica consultazione popolare, grazie alla magia del web e alla passione di molti per la buona tavola, che celebra così la bella cézannemania di questi giorni.
Frassica, in realtà, non è il solo ad aver cercato nel maestro di Aix ispirazioni culinarie. Anche al Wine Bar Frescobaldi di via dei Magazzini, Duccio Magni ha arricchito il menù con un salmone alla Cézanne che merita di essere visto da vicino. E nel ristorante Convivium di Borgo S. Spirito, il capo chef Paolo Biancalani ha addirittura consultato uno storico dell’arte, per ricordare Cézanne con una serie di ricette mediterranee su misura, che onorano il gran successo della mostra.
Racconteremo senz’altro nei dettagli anche queste due pittoriche avventure tra pentole e fornelli. Ma l’exploit del panino nel nome di Cézanne ha diritto di assoluta precedenza, perché se non s’era mai vista un’esposizione d’arte ispirare un così fitto ricettario, mai, soprattutto, s’era saputo di un sandwich costruito e plebiscitato a furor di popolo, tanto più in omaggio a uno scorbutico pittore.
“Se il cibo è cultura”, spiega Frassica, “perfino un panino, nel suo piccolo, può aspirare a essere opera d’arte”. Questa intuizione, che a qualcuno farà forse storcere la bocca, ha comunque dato il via all’operazione, oggi tutta documentata sul Blog della maison (www.ino-firenze.com): dalla proposta originaria al contributo entusiasta dei lettori, dal contagio di numerosissimi altri blog alla valanga di lettere e commenti, per posta elettronica e ordinaria, alla quale non si sono sottratte neppure note firme della letteratura gastronomica, com’é appunto Leonardo Romanelli. Poi il voto.
Ed ecco la ricetta vincitrice, ovvero il solo e unico Panino alla Cézanne democraticamente eletto, concentrato di sapere e sapori mediterranei italo-francesi: ovviamente obbligatoria la francesissima baguette (ma va bene anche la frusta fiorentina) sezionata in longitudine; poi tapenade (o patè di olive pestato con pesce azzurro) spalmato sui entrambi i lati, formaggio di capra fresco e, per finire, pomodoro a fette sottili da aromatizzare con olio alle erbe di Provenza. Un trionfo epocale dell’italica semplicità da annaffiare a colpi di Rosé o con un buon Lambrusco fresco. “Trionfo vero”, dice Frassica, “anche perché ne vendiamo tanti”. Costo: 6 euro più il vino. Alla salute di monsieur Cézanne.
E veniamo agli altri menù accennati. Convivium ha chiamato il suo A tavola con l’Impressionismo e se non è opera d’arte questa, non si sa cos’altro dire, giacché il prodotto non nasce solo da una riflessione sulle materie prime, ma anche da una conoscenza profonda della pittura di Cézanne. Nulla è lasciato al caso, neppure l’obbligo della prenotazione (055.2658198 – 055.2657639) data la complessità delle ricette.
Sentite qua. Entrée: millefoglie tondo di patate con branzino marinato ed erba cipollina, cono di parmigiano con gorgonzola e melograno, cilindri di sfoglia con ratatouille, pomodorino e timo. Come primo piatto ravioli quadrati di ricotta e spinaci in salsa di piccione ed erbe di Provenza. Come secondo, germanella farcita all’uva in salsa di vino rosso e bouquet di spezie, patatine nocciola, cipolla sotto sale. Dessert: strudel di mele con salsa alla vaniglia guarnito con lavanda fresca.
Coni, cilindri, quadrati, sfere. Ma sì: le forme geometriche non erano appunto il pallino di Cézanne? Non basta. La carta cita anche le opere che hanno ispirato i singoli piatti (Natura morta con cipolle, Mele, pesche, pere e uva) e ricorda le specialità della Provenza, la regione dove l’artista è nato e vissuto: lavanda, spezie, olio d’oliva. Insomma un capolavoro della cultura in cucina al prezzo di € 50, vini esclusi.
Il piatto ideato dal Wine Bar sintetizza a suo modo tutto ciò, privilegiando però la dimensione del colore. Dunque salmone, non perché mediterraneo ma perché rosa, cotto in un letto di verdure nostrali di stagione tagliate a tocchi grossi: carciofi, carote, sedani, patate, melanzane e altre ancora. Ricetta estiva, rustica, gustosa e colorata, alla quale affiancare un Pinot bianco giustamente freddo. Conto: 22 € con il vino.
Poteva mai mancare un Cocktail Cézanne? E’ alla frutta, coloratissimo e lo firma Tiziano Zanobini, capo barman dell’Hotel Savoy. La formula: due parti di Absolut Mandarin (vodka), una di Chambord (liquore al lampone), tre di succo di mela, una di purea di fragole. Prezzo al tavolo: € 15. Prosit.