Eccoci, evento sul pan’ino.
Il pubblico presente erano tutti giapponesi appassionati e curiosi del cibo italiano (si pagavano 5.000 yen, circa 37,00 euro) ed alcuni giornalisti ed editori di riviste enogastronomiche.
Una chiaccherata di una mezzoretta (con traduttrice, chiaramente) per raccontare la nostra filosofia ed il nostro modo di lavorare, cercando di non essere troppo accademici, ma di stimolare la loro curiosita’ ed i loro sensi. Quindi l’interpretazione del panino non semplicemente come cibo e “maniera” di mangiare, ma soprattutto come cultura, nel rispetto chiaramente della tradizione ma necessariamente cercando di essere contemporanei e innovativi. L’importanza della scelta e della ricerca delle materie prime, affinche’ questo panino sia prima di tutto buono e di conseguenza sano..e di come oggi sia diventato un vero e proprio piatto gourmet, attraverso l’abbinamento dei vari ingredienti, cercando di ottenere un risultato il piu’ possibile equilibrato e armonico.
Dopodiche’ abbiamo fatto una degustazione di olio di oliva gentilmente offerto da Castello di Ama: mi ero portato con me due bottiglie, il raccolto 2008 ma soprattutto il nuovo raccolto 2009! Molto interessante assaggiarli e fare la comparazione, e li abbiamo abbinati ad una pane di Altamura fatto nel forno a legna di Eataly, veramente buono.
Eccoci finalmente al momento del pan’ino…abbiamo quindi preparato cinque ricette, facendoli assaggiare al pubblico e commentandoli insieme, utilizzando la focaccia genovese sempre fatta dal loro fornaio.
– mozzarella di bufala, melanzane e capperi
– il nostro “solito”, prosciutto crudo, pecorino fresco, tapenade e pomodorini freschi
– mortadella e crema di formaggio di fossa
– prosciutto crudo e carciuga
– parmigiano reggiano 24 mesi e friggione
Vi potete immaginare quanto ci siamo divertiti…